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Il consumatore del 2030

Raccontare le abitudini e i driver che alimenteranno gli acquisti di cosmetici nel post pandemia è un esercizio complesso, in quanto il consumatore appare oggi fortemente disorientato dallo scenario in continua evoluzione, sia per quanto riguarda i nuovi lanci di cosmetici e le start-up che fanno il loro ingresso sul mercato, sia per le formule distributive che ne veicolano l’offerta.

I primi mesi del 2022 tra incertezza e rincari

Il 2021 ha evidenziato i primi segnali di recupero ai livelli pre-crisi, ma nel secondo trimestre 2022 lo scenario per l’Italia manifesta ancora criticità (dopo il - 0,2% del PIL nel primo trimestre) dovuto al proseguire del conflitto in Ucraina. Infatti, i dati di aprile e maggio confermano il sommarsi dei rincari delle commodity, oltre che la scarsità di materiali.

La ripresa del canale profumeria

Il mercato cosmetico nazionale, a fine 2020, ha subito una contrazione dei consumi del 9,6%, perdendo oltre un miliardo di euro rispetto al periodo pre-crisi.

Il packaging rispettoso dell’ambiente

Confezione rispettosa dell'ambiente, packaging riciclabile o riciclato sono tre esempi di claim legati al tema della sostenibilità, in forte ascesa in ambito cosmetico.

I driver del consumatore oltre la pandemia

Nell’attraversamento della crisi da Covid-19 sono stati monitorati nuovi orientamenti di consumo del cosmetico ma la grande incognita che accompagna la pianificazione strategica delle imprese riguarda le attese di domani. Lo scenario di profonda incertezza pone dubbi anche negli stessi desiderata del consumatore e, attraverso i macro trend di seguito riportati, si analizzano le attese certe che i brand cosmetici dovranno sperimentare.

Analisi SWOT dell’industria cosmetica

Da sempre, le principali criticità manifestate dall’industria cosmetica sono legate in misura eterogenea dalle preoccupazioni per il contesto politico-economico internazionale, dall’inasprimento dello scenario competitivo, fino al rincaro dei costi per le materie prime. L’interruzione della catena del valore, a seguito dello scoppio della pandemia, ha portato ad una spirale di aumenti a monte della filiera portando a focalizzare le preoccupazioni degli operatori verso i costi di produzione e, conseguentemente, alle marginalità.