Dentifrici cosmetici: formulazioni ed ingredienti sicuri

11/11/2014

Cosmetica Italia ribadisce l’impegno e la responsabilità dell’industria cosmetica nella messa a punto di prodotti efficaci e innovativi, che rispettino le priorità assolute di sicurezza del prodotto e tutela della salute del consumatore.

Nello specifico, l’intervento si riferisce ad un articolo pubblicato il 9 dicembre da La Repubblica sul tema dell’efficacia e della sicurezza dei dentifrici e dei loro ingredienti.

L’associazione italiana delle imprese cosmetiche chiarisce che il dentifricio cosmetico rappresenta uno degli strumenti principali per facilitare una corretta igiene orale, insieme ad altri prodotti quali lo spazzolino, il filo interdentale o il collutorio.

Grazie allo sviluppo del dentifricio al fluoro, che ha reso più semplici, abituali e gradevoli le operazioni quotidiane di igiene orale, è fortemente diminuita negli anni l’incidenza delle patologie dentali con conseguente beneficio anche per il sistema sanitario nazionale. Ciò è confermato nelle Linee guida nazionali del Ministero della Salute[1], citate anche nell’articolo de La Repubblica: “Il declino della prevalenza della carie registrato nei paesi industrializzati è stato principalmente attribuito all’incremento della diffusione dei dentifrici fluorati (Marinho et al., 2013; Evans & Dennison, 2009). Il dentifricio fluorato, quindi, rappresenta un mezzo di somministrazione di primaria importanza nella prevenzione della carie (Garrison et al., 2007; Walsh et al., 2010; Wong et al., 2011; Tubert-Jeannin et al., 2011).”

L’utilizzo del fluoro nei dentifrici è infatti ammesso da decenni dalla normativa europea costantemente monitorata attraverso il comitato di esperti indipendenti SCCS (Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori). L’attuale Regolamento cosmetico 1223/2009 ne autorizza l’uso efficace e sicuro fino a 1500 ppm (parti per milione).

Per ulteriormente salvaguardare l’uso sicuro dei dentifrici da parte dei bambini fino a 6 anni, dal 19 marzo 2009 tutti i dentifrici contenenti tra lo 0,1% (1000 ppm) e lo 0,15% (1500 ppm) di fluoro, nel caso in cui in etichetta non sia indicato che possono essere usati solo da persone adulte, devono obbligatoriamente riportare un’avvertenza che prevede, tra l’altro, la supervisione di un adulto durante l’uso e la consultazione di un professionista sanitario in caso di assunzione di fluoro anche da altri fonti.

Le sostanze impiegate nella formulazione dei dentifrici devono essere sicure come previsto dal Regolamento 1223/2009 e molte sono autorizzate attraverso la rigida procedura di valutazione da parte di SCCS.

Uno dei componenti principali dei dentifrici è la sostanza abrasiva. La sua presenza all’interno della pasta è indispensabile per conferire la capacità pulente meccanica del dentifricio, pur garantendo nel contempo la sicurezza d’uso e l’innocuità per la salute dei denti e della bocca.

Durante lo sviluppo dei dentifrici infatti, oltre alla scelta di materiali abrasivi che abbiano opportuna granulometria e forma, vengono condotti dei test riconosciuti a livello internazionale (test ISO standard) che valutano l’abrasività del dentifricio nel suo insieme durante lo spazzolamento. Questi test prevedono dei valori limite entro i quali un dentifricio deve rientrare per essere conforme allo standard. I dentifrici presenti sul mercato si posizionano su un livello di abrasività sicuro, in conformità allo standard ISO (Organizzazione Internazionale per la Normazione).

Va inoltre ricordato che le rigorose disposizioni dell’Unione Europea in materia di cosmetici prevedono, prima dell’immissione sul mercato, l’esecuzione su ciascun prodotto di un’apposita valutazione della sua sicurezza ad opera di un esperto qualificato.

Al sito www.abc-cosmetici.it, voluto dall’Associazione nazionale delle imprese cosmetiche per instaurare un contatto diretto con consumatori e utenti, sono affidati informazioni e approfondimenti per meglio conoscere i prodotti cosmetici e il loro utilizzo.

 

[1]Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età
evolutiva (Novembre 2013) (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2073_allegato.pdf)

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