Cosmetica Italia ribadisce l’impegno del settore per l’interruzione volontaria dell’utilizzo di particelle solide in plastica non biodegradabili nei cosmetici da risciacquo esfolianti e detergenti: dal 2012 uso ridotto dell’82%

16/11/2017

Cosmetica Italia, Associazione nazionale delle imprese cosmetiche, interviene a margine dell’appello #FaiDaFiltro lanciato oggi in Senato da Marevivo, Legambiente, Greenpeace, Lav, Lipu, MedSharks e Wwf in merito all’approvazione delle proposta di legge per la messa al bando delle microplastiche dai cosmetici, per ribadire che condivide pienamente ogni sforzo per la protezione dell’ambiente acquatico e riaffermare che l’industria cosmetica sostiene tutti gli obiettivi europei e globali finalizzati a ridurre significativamente la quantità di rifiuti marini in plastica (derivanti sia da micro che da macro plastiche).

I cosmetici sono responsabili dell’apporto di microplastiche per una percentuale che varia dallo 0,1% fino ad un massimo dell’1,5% sul totale dei frammenti in plastica[i].

Le numerose fonti di detriti in plastica riscontrate nell’ambiente marino sono state identificate e quantificate. Le evidenze scientifiche disponibili suggeriscono che la grande maggioranza della microplastica presente nei mari derivi dalla frammentazione di materiali plastici di più grandi dimensioni.

È altrettanto importante sottolineare che il 99% della microplastica (microbeads) immessa negli scarichi fognari, viene bloccato e rimosso dagli impianti di trattamento delle acque reflue[ii].

Cosmetica Italia ricorda inoltre che già nell’ottobre 2015, in risposta alla preoccupazione dell’opinione pubblica rispetto alla questione dei rifiuti plastici nei mari e in considerazione della disponibilità di materiali alternativi, Cosmetics Europe (associazione europea dell’industria cosmetica) ha pubblicato una raccomandazione rivolta alle imprese associate, affinché interrompessero volontariamente entro il 2020 l’uso di particelle solide in plastica, non biodegradabili nell’ambiente marino (microbeads[iii]), utilizzate nei cosmetici da risciacquo esfolianti e detergenti[iv].

La raccomandazione di Cosmetics Europe ha fatto seguito a diverse iniziative analoghe già intraprese volontariamente da singole aziende. L’efficacia della raccomandazione volontaria è stata in seguito misurata dalla stessa associazione europea attraverso la realizzazione nel 2016 di un’apposita indagine[v] che ha coinvolto le imprese associate.

Già prima della raccomandazione, le aziende dell’industria cosmetica si erano mosse e i risultati ora disponibili mostrano una diminuzione dell’82% nell’uso di microbeads nei cosmetici da risciacquo esfolianti e detergenti, rispetto ai dati relativi all’anno 2012[vi].

Alla luce dei risultati già registrati, è possibile prevedere di soddisfare quanto stabilito dalla raccomandazione, ossia la completa eliminazione dei microbeads utilizzati nei prodotti esfolianti e detergenti da risciacquo, con largo anticipo rispetto alla scadenza del 2020.

Queste iniziative volontarie sono state intraprese nonostante le prove scientifiche dimostrino che le microplastiche nei prodotti cosmetici rappresentino un contributo decisamente minore e limitato in confronto ad altre fonti[vii].

Cosmetica Italia auspica un approccio olistico per la riduzione delle micro e macro plastiche nell’ambiente marino, tenendo in debita considerazione la totalità delle fonti all’origine del problema e del ruolo che tutti i portatori di interesse devono assumere.

Al sito www.abc-cosmetici.it, voluto dall’Associazione nazionale delle imprese cosmetiche per instaurare un contatto diretto con consumatori e utenti, sono affidati informazioni e approfondimenti per meglio conoscere i prodotti cosmetici e il loro utilizzo.

Per saperne di più:

http://www.abc-cosmetici.it/sotto-i-riflettori/microplastiche-nei-cosmetici/

[i] Gouin et al 2015, “Use of Micro-Plastic Beads in Cosmetic Products in Europe and Their Estimated Emission to the North Sea Environment”.

[ii] Screening of microplastic particles in and downstream a waste water treatment plant: Magnussen and Norden 2014.

[iii] Un microbead è una particella solida, in plastica, di dimensioni < 5 mm, insolubile in acqua intenzionalmente inserita in un cosmetico da risciacquo con finalità esfolianti o detergenti.

[iv] S’intendono prodotti da risciacquo (wash-off) i cosmetici di cui è prevista l’eliminazione con acqua poco tempo dopo l’uso, ad esempio sotto la doccia o nella vasca da bagno.

[v] L’indagine di Cosmetics Europe svolta nel 2016 ha preso in esame i quantitativi usati dalle aziende associate nel 2015.

[vi] È stato riportato l’uso di 4.360 tonnellate nel 2012. Tra il 2012 e il 2015, ben 3600 tonnellate di microbeads erano state sostituite, e quindi eliminate, nei cosmetici da risciacquo esfolianti e detergenti. Gouin et al 2015, “Use of Micro-Plastic Beads in Cosmetic Products in Europe and Their Estimated Emission to the North Sea Environment”.

[vii] Essel, R., et al, “Sources of microplastics relevant to marine protection in Germany”, Texte 64/2015, Project No. 31969, Report No (UBA-FB) 002147/E (2015), Federal Environment Agency (Germany) ; Lassen, C., et al., “Microplastics – Occurrence, effects and sources of releases to the environment in Denmark”, Draft final report (2015), Danish Ministry of the Environment – Environmental Protection Agency (Denmark); Duis and Coors, Environ Sci Eur (2016) 28:2 “Microplastics in the aquatic and terrestrial environment: sources (with a specific focus on personal care products), fate and effects” Study to support the development of measures to combat a range of marine litter sources, Report for the European Commission DG Environment, 29th January 2016, Prepared by EUNOMIA.

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