Analisi congiunturale del mercato cosmetico in farmacia

11/03/2022

Nel 2021 i valori del mercato interno di cosmetici, secondo gli indicatori preconsuntivi, superano i 10.500 milioni di euro con una crescita di oltre otto punti percentuali, caratterizzati in larga parte dalla crescita nei canali professionali con un più 23,7% e dalla significativa espansione dei canali tradizionali, che includono le vendite online, del 7%.

Le norme anti-contagio degli ultimi mesi hanno plasmato nuove abitudini tanto nelle modalità quanto nelle scelte di acquisto. Nel primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo nel 2020, ad esempio, i consumi di profumeria alcolica sono aumentati di oltre dieci punti percentuali, mentre si sono contratte le tinture per capelli fai da te (prossime al -7%), e i prodotti per il trucco viso (-13%).

 

L’utilizzo prolungato della mascherina ha generato specifiche esigenze nella richiesta di prodotti per la cura della pelle e per il trucco.

L’uso di questo dispositivo di protezione ha penalizzato l’applicazione di rossetti (per questi ultimi la grande richiesta si è orientata sui prodotti no-transfer) e altri prodotti per il trucco labbra, a favore di tutta la famiglia del make-up occhi. Al contempo, la pelle del viso, sottoposta allo “stress” da mascherina, arrossamenti e altre problematiche, ha portato in auge cosmetici per lo skincare in grado di lenire, idratare, rigenerare.

 

Andamento del consumo di cosmetici per canali distributivi in Italia

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Elaborazione Centro Studi. Variazioni percentuali rispetto al periodo precedente.

Entro nel merito della farmacia, il canale prosegue con ritmi costanti sia in termini di promozione che evoluzione, infatti, assieme alla grande distribuzione, ha evidenziato il minor impatto durante la pandemia registrando trend di diminuzione ben al di sopra della media dell'intero comparto cosmetico.

Arrivati alla fine del 2021, la crescita dei consumi nel canale si assesta attorno al 2%, per un valore che a fine anno tocca i 1.846 milioni di euro; situazione attesa anche per il primo semestre 2022, con una crescita stimata di due punti percentuali: il valore, di poco inferiore agli esercizi che hanno preceduto la pandemia, è molto simile a quello del canale profumeria che nel periodo di lockdown ha registrato contrazioni ben più importanti e radicali.

La crisi legata alla pandemia ha tuttavia lasciato strascichi anche nel canale farmacia: la minaccia più evidente è rappresentata dalle frequentazioni ancora condizionate, nonostante la fedeltà nel canale sia intatta, anche se occorrerà monitorare il passaggio dall'acquisto di prodotti idroalcolici e di supporti legati alla pandemia al ritorno a un acquisto più tradizionale e normale orientato quindi ai dermocosmetici.

A fronte di preoccupazioni per la perdita dell’identità del canale, si osserva l’opportunità che la crisi potrebbe accelerare il processo di ripensamento e riposizionamento strategico dei farmacisti nei confronti del cosmetico.

Si confermano i recuperi di sell-out, dopo la contrazione importante dei consumi nelle parafarmacie e nei centri commerciali, così come sono attese importanti dinamiche dalle nuove catene fisiche e virtuali, oltre a probabili cambiamenti derivanti dalle aggregazioni tra farmacie, in uno scenario in cui il commercio digitale è un elemento in costante sviluppo.