Rapporto Annuale 2021

26/06/2021

Giunto alla sua 53ª edizione, il Rapporto Annuale si conferma uno strumento chiave per approfondire l’andamento del settore cosmetico nazionale, tracciarne le dinamiche e gli sviluppi futuri.

Il volume, messo a disposizione di imprese associate, operatori specializzati, media e stakeholder, assume ancora maggiore valore, nel tracciare i fenomeni di un anno straordinario come il 2020.

Le analisi proposte risultano, infatti, fondamentali per spiegare l'attraversamento della crisi da Covid-19 da parte dell'industria cosmetica nazionale. Se da un lato la pubblicazione spiega i fenomeni economici relativi all'anno appena concluso, dall'altro aiuta a cogliere le dinamiche di rientro verso quella nuova normalità a cui gli imprenditori sono orientati.

Industria e mercato hanno sicuramente subito importanti condizionamenti per effetto della pandemia. A posteriori, tuttavia, possiamo dire che il settore della cosmetica made in Italy ha dimostrato capacità di reazione e adeguamento alle mutate realtà di acquisto ben al di sopra degli altri comparti dei beni di consumo nazionale.

I valori del 2020 riportati nel Rapporto Annuale, benché negativi, vanno considerati nella loro proiezione verso la fine del 2021 con trend in profondo recupero:

  • la produzione, calata di 12 punti percentuali, supera i 10,6 miliardi di euro;
  • l'export, rappresenta il 39% della produzione, perde il 16,7%, con un valore che tocca i 4,1 miliardi di euro;
  • la bilancia commerciale, stabile nel suo andamento, supera i 2,3 miliardi di euro;
  • il mercato interno, anch’esso in contrazione (-9,6%), è prossimo ai 9,8 miliardi di euro.

Anche nel pieno delle difficoltà, legate alle iniziative di contrasto alla diffusione del virus, le imprese cosmetiche italiane hanno fatto leva sulla propria natura competitiva e sulla capacità di reazione al punto di contrastare in maniera evidente le negatività dell'ambiente economico-finanziario sia in Italia che all'estero.

Le analisi proposte ribadiscono la solidità del settore cosmetico italiano, che finora ha sempre reagito alle congiunture negative, così come spiegano, anche in un momento molto critico, l’efficacia degli investimenti generati dalle imprese soprattutto in innovazione, ricerca e attenzione al servizio verso il consumatore. Ne è un esempio la repentina riconversione produttiva in articoli idroalcolici, ma anche il valore di una filiera allargata, che aggrega i produttori di materie prime, di macchinari, di packaging, fino alla distribuzione e all'utilizzo dei cosmetici nei vari ambiti dedicati alla cura della persona. Occorre ricordare, con orgoglio, che fin da subito il nostro si è distinto come un settore solidale, capace di riconversioni record, raccolte fondi e donazioni. Abbiamo inoltre dimostrato di essere una filiera essenziale per il contenimento del virus grazie ai nostri prodotti per l’igiene personale.

Le previsioni di chiusura per il 2021, con il valore del fatturato che supera gli 11,3 miliardi di euro, con la crescita di oltre sei punti percentuali, tengono conto della rincorsa qualificata alla nuova normalità.

Siamo un’industria che fa bene al Paese perché guardiamo al futuro con fiducia e spirito di adattamento.