Il richiamo dei mercati esteri

29/11/2018

L’attività di business all’estero delle imprese cosmetiche italiane rappresenta un’eccellenza e un importante contributo di crescita al fatturato globale di tale industria. Le ragioni che spingono queste realtà al di fuori dei confini nazionali sono molteplici e, soprattutto, specifiche a segmenti con logica dimensionale e organizzativa.

Il Centro Studi ha recentemente completato, sul tema dell’internazionalizzazione, l’analisi dei fabbisogni e lo stato dell’arte in materia di offerta estera delle imprese associate.

A livello generale, banalmente, la ragione di fondo che spinge a esportare è quella di veder crescere il fatturato della propria azienda.

È la motivazione che più orienta le grandi imprese, ovvero con più di 50 milioni di euro di fatturato, diversamente da quanto viene dichiarato dalle medie, cioè quelle con un fatturato compreso tra 10 e 50 milioni di euro. Infatti, quest’ultimo segmento di imprese vede nelle esportazioni un modo di diversificare i mercati di sbocco e, di conseguenza, il rischio imprenditoriale.

Non solo la classe dimensionale ma nelle ragioni analizzate si registra anche un orientamento alla diversificazione del rischio da parte delle imprese contoterziste rispetto a quelle con brand; ragione da ritrovarsi in un maggior orientamento all’export e a nuove aree di sbocco (circa l’80% del fatturato cosmetico sul totale fatturato), rispetto alla media generale dell’industria cosmetica (42%).