Consumi 2019

17/03/2020

I dati preconsuntivi, relativi al comparto cosmetico italiano, per il 2019, vengono proposti online, in mancanza della tradizionale presentazione al Cosmoprof di Bologna, rinviato ai primi di settembre 2020. Al momento della stesura di queste note l’Italia è pesantemente condizionata dall’emergenza Covid19: non è quindi possibile prevedere anticipazioni sul 2020 e si rimanda alle indagini flash al seguente link che il Centro Studi sta proponendo dalla fine di gennaio 2020 per monitorare gli effetti sul comparto cosmetico nazionale.

In linea con le anticipazioni proposte dalla recente congiunturale, le statistiche di mercato e sul fatturato delle imprese italiane confermano un andamento costantemente in crescita nonostante una situazione esterna particolarmente critica: in generale si conferma la natura anelastica per il comparto cosmetico grazie alla tenuta dei fatturati, soprattutto sui mercati internazionali e grazie alla crescita del mercato interno per un prodotto che, entrato nelle abitudini quotidiane dei consumatori, non perde di dinamica ma anzi regista crescite positive.

Al termine 2019 il fatturato delle imprese supera i 12.000 milioni di euro con la crescita di due punti percentuali, mentre le esportazioni avvertono il rallentamento della domanda, con un valore di 4.972 milioni di euro e una crescita del 2,0%; è ancora significativo l'impatto sulla bilancia commerciale che nel 2019 tocca il livello record di 2.837 milioni di euro con una dilatazione dalle esportazioni costante da oltre 25 anni.

Sul versante del mercato nazionale, si conferma la diversificazione di prodotto all'interno dei canali che a loro volta vedono smussare i confini per confermare le tendenze delle nuove tipologie di distribuzione sempre più avviate verso l’individualizzazione dell'offerta. Il mercato italiano infatti registra un valore di oltre 10.500 milioni di euro con una crescita del 2,0%. Fenomeni come i monomarca, le superfici casa e toeletta, l’e-commerce e la disintermediazione che molte imprese attuano riducendo i passaggi distributivi, caratterizzati gli ultimi esercizi, dilatando i confini di analisi.

I consumatori si mantengono ancora su fasce di prezzo e su canali più economici, anche se non rinunciano ai prodotti premium, escludendo progressivamente la fascia di prezzo intermedia. In alcuni canali, come la farmacia e l’erboristeria, si registra l’appiattimento dei consumi, bilanciato da opzioni di acquisto verso offerte di nicchia e di alto prezzo, come avviene in profumeria dove gli incrementi di prezzo sono più evidenti.